martedì 7 agosto 2007

Le case



Le case taccion nell'addio
non urlan più di lavatrici
di respiri, di attese, di anime contese
vuote composte nell'ombra di polvere e imposte
Gesti alzati in fretta nel mattino
calda assenza a fianco al comodino
treni, stazioni, biglietti sepolti nei letti...
E viene il tempo di partire
armadi, cimiteri di appendini
parole scritte a mano, scritte in ogni dove
col tempo tutto sembra migliore
Silenzio sulle frasi storte tra le porte
rotolano le bottiglie nascoste
pacchi, confezioni, vite nei cartoni
restano di noi (Vinicio c.)

1 commento:

Francesca ha detto...

mamma mia Ilá, perché riesci a trovare la cosa giusta al momento giusto con tanta facilitá??? e poi, perché sono sempre a rischio commozione (non cereb) ultimamente con te? Sono proprio orgogliosa.